Alvar Aalto, il genio in Appennino

La chiesa di Riola di Vergato progettata da Alvar Aalto (cr. Edgar Priestly Wikimedia commons)
La chiesa di Riola, unica opera in Italia dell’architetto
Riola di Vergato è un piccolo paese con qualche centinaio di abitanti sull’Appennino bolognese. Il 10 gennaio 1966 tutto il paese è in festa, le scuole sono chiuse e le scolaresche allineate ai bordi della strada in piedi sulla neve, insieme a tutta la popolazione in attesa dell’arrivo dell’importante ospite. L’importante ospite è l’architetto finlandese Alvar Aalto, che insieme alla moglie Elissa viene a visitare il sito dove ha avuto l’incarico di costruire una nuova chiesa.
L’arrivo
Aalto rimane folgorato dall’accoglienza, saluta la gente, gli studenti, ma con lo sguardo osserva anche l’ambiente, il fiume Reno e le montagne di Riola, che in qualche modo gli ricordano i paesaggi delle sue terre.
Alvar Aalto con la moglie Elissa (cr. Christian Leclerc Wikimedia commons)
E’ accompagnato inoltre dal cardinale Giacomo Lercaro, che insieme agli architetti Giuliano e Glauco Gresleri e Giorgio Trebbi, incontra Alvar Aalto per la prima volta a Firenze il 19 novembre 1965, in occasione di una sua mostra personale a Palazzo Strozzi, quando gli propone la commissione per la nuova chiesa di Riola.
Aalto viene descritto come un uomo modesto, gentile, non è cattolico e dopo la prima visita al sito accetta con entusiasmo l’incarico e presenta il 3 dicembre 1966 a Bologna, nella Sala dei Carracci di Palazzo Magnani, il progetto per la nuova chiesa di Riola.
Il cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna fino al 1968 (Wikimedia commons)
Il plastico del progetto presentato nell’occasione evidenzia l’idea primaria di Aalto, che intende costruire un “centro” in un insediamento che ne era privo, in stretto dialogo con lo specifico locale, con l’ambiente circostante, in particolare con il fiume Reno, al punto che verrà anche chiamata la chiesa sul fiume.
Il modello viene molto apprezzato, tanto che quando venne poi spedito a Helsinki, sarà collocato da Aalto stesso nel suo atelier a fianco del suo tavolo di lavoro.
La modernità
Il cardinale Lercaro è stato un convinto sostenitore e promotore dell’architettura contemporanea, fin dal 1955, quando promosse il primo congresso di architettura sacra, alla presenza dei più importanti architetti moderni, inclusi due studi di Reggio Emilia, quelli di Enea Manfredini e della Cooperativa Architetti e Ingegneri.
Il contesto naturale in cui è stata inserita la chiesa a Riola (cr. Filippobasetti Wikimedia commons)
La natura in cui è avvolto il luogo, le montagne, il fiume Reno che lambisce il punto dove dovrà sorgere la chiesa, coinvolgono e impressionano l’architetto finlandese e diventeranno gli elementi centrali del futuro progetto.
Gli organizzatori colgono questo interesse di Aalto e hanno una brillante idea. Poco dopo la sua visita inviano al suo studio di Helsinki un cassone di legno di oltre un quintale.
La cassa
Cosa conteneva quella cassa? Si può dire che contenesse l’intera valle del Reno, con tutta la sua storia: ciottoli di fiume, schegge di rocce calcaree, arenarie, cortecce e reperti vegetali, foglie e un album fotografico che illustra l’ambiente della valle.
Veduta del borgo di Riola (cr. Gianni Careddu Wikimedia commons)
Si racconta della grande meraviglia di Alvar Aalto e dei suoi collaboratori all’arrivo del cassone; furono colpiti non solo dalla documentazione utile per la redazione del progetto ma pure dalla vicinanza dello spirito del gruppo degli architetti bolognesi con quello del maestro.
Dopo la presentazione del progetto tutto sembrava ormai risolto per il meglio, ma conseguenti ritardi, dovuti a problemi amministrativi ed economici, porteranno alla conclusione dei lavori della chiesa di Riola solo nel 1978.
L'interno della chiesa progettata da Aalto (cr. Filippobasetti Wikimedia commons)
Il cardinale Lercaro e Alvar Aalto scompaiono entrambi nel 1976 e non riescono a vedere completata l’opera a cui tanto avevano tenuto e lavorato. La storia della chiesa continua con la realizzazione nel 1978 del porticato e nel 1994 del campanile, sempre sulla base dei disegni originali di Aalto.
L’unica
La chiesa di Rialto è l’unica opera in Italia di Alvar Aalto, insieme al Padiglione della Finlandia per la Biennale di Venezia, e ha alle spalle numerosi progetti commissionati e sfortunatamente non realizzati, come un nuovo quartiere a Pavia, un centro culturale a Siena e una abitazione a Como.
Nelle diverse versioni sono conservate le caratteristiche principali del progetto originario: la pianta a L, l’orientamento dello spazio interno, l’originale soluzione del tetto, la luce “riflessa”, le vele prefabbricate della copertura e gli archi in cemento armato, le travi curve a cavalletto, che caratterizzano l’intera architettura.
Il padiglione Finlandia all'Expo del 1939 (dalla pagina Fb Domus)
Aalto aveva da tempo iniziato a ragionare sulle forme curvilinee fin dal Padiglione della Finlandia all’Esposizione Universale di New York del 1939 e, a piccola scala, sempre in quegli anni con il famoso vaso Savoy.
La Rocchetta Mattei nel comune di Grizzana (cr. angelo nastri nacchio Wikimedia commons)
Nelle vicinanze della chiesa di Riola sorge pure la Rocchetta Mattei, un affascinante “pastiche” di stili ottocenteschi, così diversa dal progetto di Aalto e chissà cosa avrebbe pensato il maestro di questa vicinanza, ma si racconta che disse solamente “lì c’era quella cosa e qui ce ne sarebbe stata un’altra". La sua.
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