Speranza, la lezione di Kant

Speranza, la lezione di Kant

Case distrutte, scenario della guerra in Ucraina (Servizio ucraino di stato per le emergenze Wikimedia commons)

Antidoto contro la violenza e il cinismo

“Due cose riempiono il mio animo di ammirazione sempre nuova e crescente: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me”. E ancora: “La moralità non può essere determinata dalla convenienza e dall’utilità personale”.

Immanuel Kant (1724-1804) può indicarci una strada al giorno d’oggi? “La critica della ragione pura” con la ricchezza del suo pensiero filosofico è ancora attuale. Secondo Kant la ragione è l’unico strumento di conoscenza e i suoi limiti appartengono alla conoscenza stessa. Nello stesso tempo la purezza significa che non esistono finalità pratiche, pertanto non si deve agire per ottenere un premio, una ricchezza o per paura di un castigo.


Immanuel Kant ritratto da Johannes Heydeck (Wikimedia commons)

Vito Mancuso in “Destinazione speranza. Il metodo Kant” invita a riflettere. Non è facile in un mondo che venera il dio denaro come obiettivo del vivere comune con il quale si comperano le città, gli uomini e i luoghi più significativi del nostro paese. Venezia venduta per pochi milioni di euro a miliardari americani, Amalfi acquistata con sei milioni dalla Ferrari che mostra il suo modello di punta in fondo alla scalinata del celebre duomo, la cattedrale di Sant’Andrea la cui costruzione ebbe inizio nel 987.

L'isola di San Giorgio a Venezia dove si è svolto il matrimonio di Jeff Bezos (cr. Luca Aless Wikimedia commons)

Milano è una città che non appartiene più ai milanesi, quanto ai cinesi, i giapponesi, gli americani che impossessandosi di alcune zone centrali ne hanno snaturato l’identità.  Sono solo alcuni esempi fra i tanti in un contesto in cui guerre, ricchezze e potere non tengono in nessun conto la vita degli altri.



Una visione aerea della Milano dei grattacieli (cr. Saggittarius A Wikimedia commons)

Vito Mancuso nel suo libro invita a non lasciarsi trascinare dalla bruttezza e dalla violenza che paiono dominare la quotidianità, per riscoprire la speranza. Quella laica di Epicuro, di Kant, di Adorno, di Hannah Arendt. “Se uno non spera - scrive Epicuro - non potrà trovare l’insperabile”.

Kant sostiene che la speranza sia una vitamina che ricarichi l’uomo. Quello intelligente desidera il bene di tutti, in una dimensione relazionale e armoniosa. Vito Mancuso cita anche Eric Bloch, marxista dissidente che nel “Lo spirito dell’utopia” afferma come la speranza sia un principio che riguarda la vita degli umani, credenti o non credenti, contro l’opacità del presente.


Hannah Arendt a Gerusalemme durante il processo a Eichmann (dal film "The devil's confession" Wikimedia commons)
 
Kant pone tre domande a se stesso e a noi. La prima è che cosa io devo sapere attraverso la conoscenza, osservando la realtà circostante.

La seconda domanda è che cosa devo fare, con quale cura e attenzione mi devo allenare alla bellezza, coltivando domande e dubbi.

La terza è che cosa è lecito sperare per non cadere nella disperazione e nel cinismo.

Mancuso risponde a Kant: occorre fare un passo indietro dalle violenze che ci circondano, immergendoci nell’arte, nella poesia, nella musica, in una natura che ancora sa incantarci con una selvatichezza che meraviglia. Occorre così negare la realtà per coltivare la speranza. E’ una scelta che nasce dalla conoscenza e non dall’indifferenza.

Anche Giacomo Leopardi - cita Vito Mancuso - non certo un ottimista, affermava che la speranza è una passione... io vivo... io spero.


"La speranza in una prigione di disperazione" di Evelyn De Morgan (Wikimedia commons)

Negare per affermare un progetto di vita che rasserena e che allontana non solo dagli avvenimenti ma anche dalle parole, costruendone delle nuove che aprano alla leggerezza e all’etica della benevolenza. Luce, armonia, sguardi, pace, delicatezza, gentilezza, stupore, tenerezza, silenzio, sono parole che invitano a vedere in modo diverso chi ho di fronte.

Nella mitologia greca Elpis era la personificazione dello spirito della speranza. Il poeta greco Esiodo la pone tra i doni più preziosi custoditi nel vaso di Pandora.

Dopo avere ascoltato cinque attori recitare brani tratti da “Pensieri selvatici. Dialoghi con la natura” in mezzo a un prato sotto a un noce maestoso, i partecipanti hanno dichiarato di stare bene e di sentirsi in sintonia con la giornata che stavano vivendo. Un’amica ha detto “stasera ho la sensazione che ci sia ancora speranza”.

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