Il Correggio era anche un romantico

Il Correggio era anche un romantico

La stampa da riprodurre nel puzzle ideato dopo la messa in scena del dramma (cr. Corsiero editore)

In un libro gli studi sul dramma dedicato al pittore

Siamo sicuri di sapere davvero tutto sul Correggio? Il pittore emiliano del 500 godette nei secoli successivi di notorietà enorme soprattutto all’estero, e in particolare nel nord Europa, diventando nell’Ottocento romantico quasi un’icona del movimento di pensiero che trovò appunto nel grande nord alcune fra le più grandi espressioni nella letteratura e in musica. In Danimarca il massimo poeta romantico, Adam Oehlenschlager, arrivò a mettere in scena gli ultimi scampoli della vita dell’artista in una commedia tragica in cinque atti intitolata proprio “Correggio”.

La commedia tragica è il tema del decimo numero dei quaderni della “Fondazione il Correggio” pubblicato dall’editore Corsiero che sarà presentato il 23 febbraio alle ore 17 a Palazzo dei Principi appunto a Correggio, luogo natale del pittore. In primavera il volume avrà poi una nuova presentazione all’Accademia danese a Roma.


La copertina del volume edito da Corsiero 


“Correggio” è un’opera teatrale del 1811 che ottenne un notevole successo in Danimarca, in Germania e in Austria. L’accoglienza fu tale che venne prodotto addirittura un puzzle basato su una stampa ispirata al dramma. In Italia “Correggio” ebbe una duplice traduzione, la prima del pisano Olinto dal Borgo (basata sull’originale danese) e una seconda del modenese Bartolomeo Benincasa che invece prese le mosse dalla versione in tedesco. Oehlenschlager nel suo dramma non si basò su una esatta ricostruzione della vita del Correggio (affidandosi in questo alla biografia del Vasari) badando soprattutto a portare in scena la relazione fra l’artista e alcune fra le sue tele, delle quali si trovano riferimenti precisi nel quaderno curato da Claudio Franzoni.

Lo stesso Franzoni insieme agli studiosi Henrik Blicher, Cristina Casoli e Valter Pratissoli ha compiuto una importante opera filologica proponendo a confronto le due traduzioni italiane, un lavoro conoscitivo con valenza non solo letteraria ma a tutto campo - con importanti collegamenti con la storia dell’arte – esaminando anche il riscontro del lavoro teatrale in Italia.

In copertina può sembrare strano che non vi sia un’opera del Correggio. Strano non è, perché il quadro riprodotto è del danese Albert Kuchler e rappresenta la morte del Correggio. Tale era la fama dell’artista padano da trasformare lui stesso in soggetto per un’opera altrui.

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