Un delitto che racconta l'Italia

Un delitto che racconta l'Italia

La scuola di Gorla dopo il bombardamento alleato (Wikimedia commons)

Nel romanzo il fascismo, la guerra, la rinascita

Il romanzo “Come vento che spettina l’anima” di Tiziano Ferretti è pubblicato da Edizioni Artestampa e può essere acquistato attraverso il sito dell’editore www.artestampaedizioni.it o su amazon. L’incasso delle vendite in occasione delle presentazioni pubbliche del libro è stato devoluto alle associazioni Aima e Avd.

 

Se per caso qualcuno si aspetta un romanzo giallo con un assassino che uccide, un poliziotto che indaga e scopre il colpevole e poi un giudice che lo condanna, vale la pena dirlo subito, non lo troverà qui.

“Come vento che spettina l’anima”, il secondo romanzo di Tiziano Ferretti, medico da alcuni anni impegnato come scrittore e fra gli autori di iosonospartaco, non ha le caratteristiche del giallo classico anche se gli ingredienti essenziali – un delitto, un commissario, un sospettato, un giudice – ci sono tutti. Siamo nell’epoca del fascismo e un efferato episodio di cronaca nera (una donna trovata morta dentro un baule) ci getta in un mondo fatto di perbenismo, di pesantissimo controllo sociale in cui il crimine è visto prima ancora che un delitto come una devianza rispetto al vivere pulito e borghese del bravo camerata. 


L'immagine di copertina del romanzo elaborata da Greta Malavasi per Artestampa

Il primo sospettato è il figlio della vittima, doppiamente colpevole perché all’omicidio avrebbe aggiunto l’aggravante intollerabile dell’alzare la mano contro la propria genitrice, peccando di un delitto contro la formazione sociale più cara al regime, la famiglia. Da lì in avanti è una progressione nello scavare negli abissi della mente, facendo la conoscenza della malattia mentale, della realtà del carcere e di quella del manicomio.


L'interno del manicomio di Mombello, oggi in abbandono (cr. Luca Serazzi Wikimedia commons)

Il protagonista, Vincenzo, si rivela una personalità sempre più complessa, acquistando profondità pagina dopo pagina, mentre attorno a lui i personaggi di contorno vengono ad assumere peculiarità che li trasformano in maschere pirandelliane: il padre danaroso preoccupato solo che la situazione del figlio non intacchi la sua reputazione, il bravo commissario costretto a diventare avvocato per colpa della sua vocazione alla verità che gli vale l'ostracismo del regime e la perdita del lavoro, lo psichiatra illuminato che precorrendo i tempi tratta il paziente come essere umano e non come problema. E’ un pezzo della storia della nostra Italia, nel difficile trapasso dalla dittatura alla democrazia attraverso il passaggio tragico della Seconda guerra mondiale.


Manifesto di propaganda fascista dopo la strage di Gorla 

Il finale presenta un colpo di scena importante trasferendo di botto la scena ai giorni nostri, svelandoci un retroscena che avevamo solo potuto intuire ma non definire apertamente. Il legame è uno dei fatti più drammatici avvenuti a Milano durante la lotta di liberazione, il bombardamento della scuola di Gorla con la morte di quasi 200 bambini; il lettore potrà scoprire come si aggancia questa strage con la vicenda personale di Vincenzo in “Come vento che spettina l’anima”. Un modo diverso e importante di raccontare il cambiamento dei costumi, del pensiero e della società italiana. Effettivamente rispetto a un giallo classico c’è molto altro.

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