Mondiale 1998, il mistero senza verità
Ronaldo sulla scaletta dell'aereo in Brasile (dalla pagina Fb My football heroes)
Vince la Francia dopo il malore di Ronaldo il fenomeno
Osservando in maniera superficiale i dati, le statistiche, del mondiale del 1998 organizzato dalla Francia si potrebbe anche dire che tutto è andato com’era prevedibile: vittoria dei padroni di casa – per la prima volta nella loro storia – e finale contro il Brasile, squadra da mettere fra le favorite sempre e comunque.
Un mondiale anonimo quindi? Non proprio. Anzi Francia 98 è un mondiale del quale si è parlato moltissimo per anni anche perché ancora non si è trovata una spiegazione definitiva al mistero che circonda l’ultimo atto, cioè non è mai stato chiarito con assoluta certezza cosa abbia provocato il malore che ha messo fuorigioco Ronaldo il fenomeno, fino a quel momento mattatore del campionato.

L'esultanza di Ronaldo dopo un gol (dalla pagina Fb Ronaldo Nazario)
E quindi tanto vale partire dal fondo della storia, cioè dalla finale Francia-Brasile allo Stade de France, alle 21 del 12 luglio. Il caso esplode quando ai giornalisti di tutto il mondo viene consegnato il foglio con le formazioni, prassi comune a ogni campo di gioco in cui vi sia la presenza dell’informazione. Fra gli undici del Brasile non compare Ronaldo, e i giornalisti non hanno la più pallida idea del perché. Non può certo essere una soluzione tattica ideata dall’allenatore Zagallo, solo un pazzo avrebbe tolto di squadra il più forte fra tutti i calciatori dell’epoca. Poi, per rendere ancora più confusa una situazione caotica, il foglio delle formazioni cambia e Ronaldo ricompare.

La formazione del Brasile nella finale con la Francia (dalla pagina Fb Voglia di sport)
Nella situazione più difficile si trovano i commentatori televisivi e radiofonici che parlano in diretta, chiamati a dare spiegazioni immediate per una situazione che spiegazioni logiche non ne ha. Ma cominciano a circolare le prime indiscrezioni, senza conferme ufficiali: poche ore prima Ronaldo avrebbe accusato un grave malore, si parla di una crisi epilettica, seria al punto da farlo finire in ospedale. Forse dietro il quadro clinico del fenomeno c’è un segreto che nessuno ha mai svelato?

La formazione della Francia campione del mondo
Ronaldo entra in campo ma è l’ombra di stesso e la Francia – squadra composta da campioni veri – ha la strada spianata per vincere 3-0, con una facilità che nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe potuto mettere in conto. 
La Francia alza la coppa del mondo (dalla pagina Fb Chico Obanez)
Il giorno successivo c’è una foto impietosa che dà il senso della gravità dell'accaduto; è una foto scattata a Ronaldo mentre scende la scaletta dell’aereo che ha riportato in Brasile la squadra. Il campione, che ha 21 anni, si regge al corrimano per non cadere. Fra testimonianze dei compagni e di chi è intervenuto in albergo il giorno prima nell’imminenza della finale si delinea un primo quadro dell’accaduto.
Ronaldo ha avuto una crisi convulsiva che poteva costargli la vita perché, come può accadere in questi casi, la lingua gli si era ritratta in gola impedendogli il respiro. A salvarlo è stato l’allarme lanciato dal compagno di stanza, Roberto Carlos, che fa intervenire il medico della squadra mentre Sampaio ed Edmundo con una manovra meccanica gli srotolano la lingua evitando il soffocamento. La situazione è seria e anche nell’incombenza della finale bisogna andare subito in un ospedale dove a Ronaldo vengono somministrati farmaci antiepilettici e sedativi, come consigliava l’evidenza dei fatti.

Lo Stade de France in cui si è giocata la finale Francia-Brasile (cr. Liondartois Wikimedia commons)
Il Brasile era già allo stadio senza Ronaldo, ma l’attaccante raggiunge i compagni in tempo per entrare in campo, da titolare. La situazione è sotto gli occhi di tutti: l’attaccante non è in condizioni di giocare in modo accettabile e la Francia ne segna tre con la doppietta di Zidane e con Petit.
Spuntano in seguito spiegazioni più chiare e più credibili. Non di crisi epilettica si era trattato ma di una difficoltà cardiaca dovuta a un fatto accidentale. Le ore che precedono una finale mondiale o una gara olimpica sono sempre tremende per gli atleti, che impegnano il tempo nei modi più diversi: mentre Roberto Carlos si era assopito, Ronaldo era rimasto sveglio a guardare in televisione un gran premio automobilistico mantenendo sul letto una posizione innaturale del collo, tale da causare un irregolare battito del cuore. Poi la crisi convulsiva scambiata per epilessia e la somministrazione dei farmaci che hanno messo Ronaldo fuori combattimento.

Ronaldo nel 2002 (cr. Milly Barzellai Wikimedia commons)
Questa non è l’unica versione anche se resta la più credibile; altri parlano di una reazione avversa ai medicinali somministrati per tenere sotto controllo i problemi alle ginocchia, ma non ci sono prove evidenti. Gli unici dati inconfutabili restano che il mondiale l’ha vinto una Francia piena di campioni e che Ronaldo non ha mai più accusato problemi di epilessia o di cuore.
Ma comunque, anche solo a titolo di scaramanzia, quattro anni più tardi la notte prima della finale del mondiale in Giappone pretese di essere tenuto sveglio, per paura che gli capitasse qualcosa di simile. Attorno al 12 luglio 1998 resta un alone di mistero, che alle fine giova a mantenere attuale lo spirito di leggenda proprio del calcio: se la verità non puoi averla, tanto vale che ognuno si costruisca la propria. Ronaldo il fenomeno resta uno dei più grandi calciatori di sempre, la coppa l’avrebbe sollevata quattro anni dopo, coronando una carriera fantastica.

La formazione dell'Italia ai mondiali del 1988 (dalla pagina Fb Altro calcio anni 80-90)
Anche la cronaca spicciola vuole però la sua parte, e questa racconta che l’Italia per la terza volta consecutiva si ferma ai calci di rigore, questa volta ai quarti di finale contro la Francia. Baggio segna per primo ma la sconfitta arriva al quinto tiro, quello di Di Biagio. I mondiali segnano sempre la chiusura di un’epoca e l’inizio di quella successiva. E’ così anche per l’Italia che presenterà nuovi campioni, vincitori dopo otto anni perché rapinati nel 2002 da un uomo che ha scritto a modo suo un pezzetto orribile, per fortuna molto breve, della storia del calcio: un certo Byron Moreno.
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