Il mio amore è un centrattacco
Serie A 1973 Milan-Juventus, Rivera contro Furino
Calcio e calciatori nella musica leggera italiana
Sottolineare l’importanza del calcio nella vita italiana è cosa quasi banale. Sotto il profilo sportivo, sociale ed economico il football attraversa il Paese da protagonista assoluto. Per questa ragione, e forse anche per la molteplicità dei punti di vista dal quale può essere osservato, il calcio è stato celebrato da molte arti.

Pupi Avati con la figlia Maria Antonia e Carlo Delle Piane (cr. manemada Wikimedia commons)
Cinema, teatro, pittura, letteratura, poesia, saggistica in Italia e in tutto il mondo, autori come Pupi Avati, Umberto Marino, Carlo Carrà, Pier Paolo Pasolini e Umberto Saba.
Qui proviamo ad esplorare una visuale più “leggera”, quella della musica pop italiana, a partire da quattro classici quali il calcio come metafora di vita, il calcio di rigore, la maglia numero 10 e il difficile rapporto tra calcio e donne.
Metafora della vita
Il primo elemento da sottolineare è come il campo di gioco e i calciatori diventino spesso nella canzone italiana uno specchio della nostra esistenza, fatta di sogni e realtà, di successi e fallimenti, di paura e coraggio.

Francesco De Gregori, 1990 (cr. gorupdebesanez Wikimedia commons)
Manifesto di questa interpretazione è la celeberrima La leva calcistica della classe ’68 (1982) di Francesco De Gregori
Sole sul tetto dei palazzi in costruzione
Sole che batte sul campo di pallone
E terra e polvere che tira vento
E poi magari piove
Nino cammina che sembra un uomo
Con le scarpette di gomma dura
Dodici anni e il cuore pieno di paura
Ma Nino non aver paura
Di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia
L’immagine del giovane Nino che su un campetto di periferia si misura con le emozioni e le situazioni della vita rende bene anche il carattere formativo di questo sport.

Luciano Ligabue, 2009 (cr. Giorgio Nicodemo Wikimedia commons)
A restituirci l'evidenza che la nostra esistenza è fatta anche di lavoro, sacrificio e fatica ci pensa Ligabue, con Una vita da mediano (1999). Qui il paragone è tracciato con il ruolo più oscuro di una squadra, il mediano, il centrocampista di lotta, quello che dà e prende botte e strappa i palloni agli avversari. Non a caso (le simpatie interiste del cantante sono note) viene citato Lele Oriali.
Una vita da mediano
A recuperar palloni
Nato senza i piedi buoni
Lavorare sui polmoni
Una vita da mediano
Con dei compiti precisi
A coprire certe zone
A giocare generosi
Lì
Sempre lì
Lì nel mezzo
Finché ce n'hai stai lì
Con La dura legge del gol (1997) gli 883 tratteggiano due visioni del calcio che corrispondono a due opposte visioni del mondo e della vita: difesa, contropiede, opportunismo contro attacco, brillantezza, divertimento. Resultadisti versus giochisti, si direbbe oggi.

L'immagine degli 883 durante un concerto di Pezzali (cr. Giorgio Palermo Wikimedia commons)
È la dura legge del gol
Fai un gran bel gioco però
Se non hai difesa gli altri segnano
E poi vincono
Loro stanno chiusi ma
Alla prima opportunità
Salgon subito e la buttan dentro a noi
La buttan dentro a noi
Il rigore
Come abbiamo già visto nel brano di De Gregori, la “massima punizione” rappresenta il momento cruciale di una partita: la palla ferma al centro dell’area, il portiere e il tiratore che si guardano negli occhi, lo stadio muto.

Cesare Cremonini (cr. alice mngh Wikimedia commons)
Cominciamo da Cesare Cremonini e Nessuno vuole essere Robin (2017), che ammonisce sull’egocentrismo e la presunzione dilaganti: tutti fenomeni, tutti protagonisti, tutti Batman “e poi sbagliamo i rigori”
Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?
Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin

Pippo Franco con Bobby Solo nel film "Zingara", 1969 (cr. Mariano Laurenti Wikimedia commons)
Con Pippo Franco e la sua Mi scappa la pipì (1979) ci trasferiamo su un piano decisamente più prosaico e abbiamo il punto di vista dello spettatore, distratto dal poco opportuno bisogno fisiologico del bambino, proprio nell’occasione clou del match.
Allo stadio c'è fermento
Con mio figlio sempre qua
Ho giocato la schedina
La mia vita cambierà
Ma al momento del rigore
Lui ti dice così
Mi scappa la pipì
Mi scappa la pipì
Mi scappa la pipì, papà

Lucio Dalla ad Arezzo nel 2011 (cr. Gino Perticai Wikimedia commons)
Decisamente più evocativo il brano Baggio Baggio (2001) di Lucio Dalla, con le prospettive non solo del tiratore, ma anche del portiere e del pallone.
Sei mai stato il piede del calciatore
Che sta per tirare un rigore
E il mignolo destro di quel portiere
Che è lì, è lì per parare
Meglio, sta molto meglio il pallone
Tanto, lo devi solo gonfiare
Il numero 10
La figura del numero dieci - come ricordava Cremonini - significa nell’immaginario calcistico la sintesi di creatività, tecnica, fantasia, le doti più affascinanti e spettacolari che un giocatore abbia la fortuna di possedere. Per questa ragione su di essa si concentra una particolare attenzione.

Francesco Baccini nel 1993 (cr. Gorupdebesanez Wikimedia commons)
Pensiamo a Maradona, cantato da Francesco Baccini, Clementino e Fabri Fibra, Sfera ebbasta, a Pelè, richiamato da Antonello Venditti e TheGiornalist, a Gianni Rivera, citato da Giorgio Gaber in Barbera e champagne (1972)
Longo, Fanfani Moro, e giù barbera
Gianni Rivera, Mao, e giù champagne

Enzo Jannacci nel film "Questi pazzi pazzi italiani" (cr. Piacentini-Zanni Wikimedia commons)
E da Enzo Jannacci (grande cuore rossonero) in Vincenzina e la fabbrica (1974)
Zero a zero anche ieri ‘sto Milan qui
‘sto Rivera che ormai non mi segna più
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I Pinguini tattici nucleari, 2022 (cr. Dario Crespi Wikimedia commons)
Abbiamo poi il già ricordato Roberto Baggio, un po’ velenosamente chiamato in causa dai Pinguini Tattici Nucleari e la loro Scrivile scemo (2021)
Scrivile scemo, ci vuole coraggio
Nel ’94 ad essere Baggio
E in tempi più recenti il pupone, Francesco Totti, che troviamo ne La vita splendida del capitano (2019) di Daniele Silvestri e in Una canzone senza tempo (2023) di Ligabue.
Matze Knop (cr. Stefan Brending Wikimedia commons)
Una segnalazione a parte per un numero nove e per l’unico autore non italiano della raccolta, Matze Knop, comico e cantante tedesco, e la sua Numero uno (Luca Toni) (2009), una marcetta infarcita di parole e luoghi comuni
Fritti scampi et Chianti calamari
Luca sei per me – Numero uno
Cannelloni Luca Toni pepperoni
Luca sei per me – Numero uno
Tortellini cappuccini cin Martini
Luca sei per me – Numero uno
Luca Toni telefoni Berlusconi
Chiama qui per te – Numero uno
Calcio & donne
Il conflitto tra il genere femminile e il gioco del pallone costituisce un tradizionale cliché solo in parte scalfito negli ultimi anni, che trova la massima espressione ne La partita di pallone (1962) di Rita Pavone, con la povera ragazza che viene sistematicamente abbandonata nell’ultimo giorno della settimana, tanto da dubitare della correttezza del suo fidanzato (e ipotizzare un pedinamento).

Rita Pavone nel film "Rita la figlia americana" (cr. Piero Vivarelli Wikimedia commons)
Perché, perché
La domenica mi lasci sempre sola
Per andare a vedere la partita di pallone
Perché, perché
Una volta non ci porti pure me
Chissà, chissà
Se davvero vai a vedere la tua squadra
O se invece tu mi lasci con la scusa del pallone
Chissà, chissà
Se mi dici una bugia o la verità

Ricky Gianco, 1965 (cr. Piacentini-Zanni Wikimedia commons)
Il punto di vista maschile – con qualche (assai timido) senso di colpa – lo esprime Ricky Gianco in Cesarini (2005).
Hai ragione anche tu
Tutta la settimana
Organizzi la gita
Ma domenica poi
C'è la trappola e noi
Siamo qui alla partita
Io con te ci starei
Io per te morirei
Ma comanda il mio cuore
È domenica ma
Qui si perde di già
E ci dan contro un rigore!
Un tifoso disposto a morire per la morosa ma non certo a rinunciare (perché è questo che comanda davvero il cuore) alla partita, che oltretutto sembra mettersi male.

Eros Ramazzotti (cr. Ricardo Pastor Wikimedia commons)
Più fortunato è forse Eros Ramazzotti, supporter juventino e discreto calciatore dilettante, in Ti sposerò perché (1988), la cui vagheggiata sposa è un’appassionata di calcio
C’è in comune fra di noi c’è più di una cosa
Ti sposerò perché
Per esempio so che del pallone sei tifosa
Ti sposerò perché
P.S. Il titolo cita una canzone di Mariotti e Di Napoli, incisa da Meme Bianchi nel 1937 con l’orchestra diretta dal maestro Angelini
Si chiamava Spartaco e nella quinta D
Giocava centrattacco tutti i giovedì
Coi capelli a spazzola, la maglia verde blu
E i calzettoni arrotolati giù
Questi gli autori ed editori delle canzoni citate
Baggio Baggio (Regazzoni-Dalla) © BMG Right Management
Barbera e Champagne (Luporini-Gaberscik) © Curci edizioni srl
Cesarini (Ponzoni-Pozzetto-Pieretti-Gianco) © Edel Local
Il mio amore è centrattacco (Mariotti-Di Napoli)
La dura legge del gol (Cecchetto-Guarnerio-Pezzali-Peroni) © Dj’s Gang Edizioni Musicali srl
La leva calcistica del ’68 (De Gregori) © Sony/ATV Music PublishingLLC, Universal Music Publishing Group
La partita di pallone (Cantini-Vianello-Rossi) © Universal Music Publishing Ricordi Srl., Rca Musica S P A, Leonardi Edizioni srl
La vita splendida del capitano (Silvestri) © Universal Music Publishing Group
Mi scappa la pipì (Franco-Walther-Tibaldi) © Bixio Music Group ltd, Edward Kassner Music Co. ltd
Nessuno vuole essere Robin (Cremonini) © Peermusic Publishing, Sugarmusic spa
Numero Uno (Luca Toni) (Monn-Knop-Pietsch) © Universal Music Publishing Group
Scrivile scemo (Zanotti) © BMG Rights Management Italy srl, Tuttomoltobenegrazie srl
Ti sposerò perché (Ramazzotti-Cogliati-Cassano) © Universal Music Publishing Ricordi srl, Errebiemme Edizioni Musicali srl
Una canzone senza tempo (Ligabue) © Warner Music Italy
Una vita da mediano (Ligabue) © Sugarmusic spa
Vincenzina e la fabbrica (Jannacci) © West Edizioni Musicali srl, Impele Edizioni srl
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