Resurrezione dal carcere

Detenuti dietro le sbarre del carcere (cr. Enrico Rossi per Rossi fotografi)
Pasqua, festa dei detenuti
La Pasqua che fa riferimento nel suo significato al passaggio, prima del mare da parte degli Ebrei rispetto alla schiavitù dell’Egitto poi di Gesù dalla morte alla Resurrezione, è evento “da detenuti”.
Il carcere, infatti è condizione di schiavitù. Se vogliamo, come per gli Ebrei, è conseguenza del peccato, che è provare a mettersi al posto di Dio. Da questa condizione nessuno di noi è esente.
Viviamo ogni giorno questa condizione. Primo peccato fra tutti, la guerra. Da quella mondiale a quelle nostre piccole o grandi guerre di ogni giorno. Il carcere è il luogo nel quale si vive l’esito di queste guerre. Ed è in carcere che, come il mattino di Pasqua, ci sembra incredibile che ci venga data la possibilità di risorgere. Questo evidentemente non coincide sempre con l’uscire fisicamente dalla prigione, ma è l’uscire da tutto ciò che non ci ha reso liberi, ma “schiavi”. Il carcere è il luogo in cui viviamo cammini di liberazione perché liberati. E’ una liberazione che non ci siamo procurati ma di cui ci è fatto dono. Comprendiamo come da morti difficilmente si auto-risorga. Piuttosto questo è frutto di un atto d’amore, di chi non si rassegna alla nostra morte.
E’ incredibile anche per noi come ci sia qualcuno che non si rassegna a vederci marcire nel “sepolcro”, a costo della sua vita.
Questo invito a risorgere, a uscire si chiama conversione. Essa è frutto di un atto d’amore che ci chiama dalla schiavitù al servizio che appunto è l’amore che si dirige al bisogno. La Pasqua è quindi la nostra festa: la festa cioè di chi, nella Resurrezione di Gesù, coglie l’invito alla conversione perché chiamati ad essere partecipi della vita stessa di Colui che non rassegnandosi alla morte del proprio Figlio lo ha liberato dalla morte indicandocelo come la nostra Pace.
Ecco perché le prime parole del Risorto sono: “Pace a voi”.
E’ questo anche il nostro augurio per voi da coloro che nel sepolcro delle carceri si sentono candidati a risorgere.
Buona Pasqua a tutti.
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