Sogni d'oro, piccolo mio

Sogni d'oro, piccolo mio

Il sonno di un bambino nel quadro di Abbott Handerson Thayer esposto al Detroit Institute of art

Cosa significano i sogni dei bambini  

Il sogno è una delle prime espressioni del mondo interno. Nei bambini, in particolare, i sogni rappresentano uno spazio mentale dove emozioni, esperienze e desideri prendono forma in modo simbolico e immaginativo. Ma quando iniziano a sognare?

Il sonno REM, fase durante la quale si sogna più intensamente, è presente fin dalla vita fetale. Tuttavia, la capacità di raccontare un sogno emerge più tardi, generalmente dopo i 3 anni, quando il bambino sviluppa le competenze linguistiche e narrative per esprimere ciò che ha vissuto durante il sonno. I primi sogni riferiti sono spesso frammentari, animati da figure familiari, animali, oggetti quotidiani trasformati in modo fantastico.


Particolare di "Tra sogno e realtà" del disegnatore polacco Rafal Olbinski 

I sogni rappresentano uno specchio dello sviluppo. La natura dei sogni evolve con l’età: nei primi anni prevalgono immagini semplici, legate ai bisogni primari. Dai 4 ai 7 anni compaiono sogni più complessi, spesso caratterizzati da elementi magici e trasformazioni irreali. In questa fase sono comuni gli incubi: sogni spaventosi che possono riflettere paure reali (il buio, l’abbandono, la scuola) o conflitti interni non ancora verbalizzabili. Intorno agli 8-10 anni, i sogni diventano più narrativi, con una struttura più coerente e vicina a quella adulta.

Perché sognano?

Il sogno ha diverse funzioni nello sviluppo del bambino:

- Elabora emozioni: consente di rielaborare vissuti intensi o esperienze difficili, come conflitti familiari o paure, in un linguaggio simbolico.
- Stimola il pensiero creativo: la dimensione onirica rafforza l’immaginazione, spesso collegata al gioco simbolico.
- Favorisce l’integrazione dell’esperienza: nel sogno, realtà e fantasia si intrecciano, contribuendo alla costruzione del Sé.

Come ha scritto lo psicanalista Wilfred Bion, «il pensiero nasce come risposta a una tensione» e il sogno, nella mente del bambino, può rappresentare proprio quella forma primitiva di pensiero che consente di contenere, trasformare e dare significato all’esperienza emotiva.

Esempio clinico

Sofia, 9 anni, racconta un sogno:
“Sono in un bosco buio. Ho una lanterna spenta, ma non riesco ad accenderla. Sento dei passi dietro di me ma non mi volto. Poi, da lontano, vedo un cervo che mi guarda. Allora la lanterna si accende da sola e mi sveglio”.


Un cervo è protagonista del sogno nel caso di scuola di Sofia (cr. Giordano Giacomini Wikimedia commons)

Il sogno mostra un paesaggio simbolico: il buio come metafora dell’ignoto o di una difficoltà interna, la lanterna spenta come impotenza o mancanza di strumenti, il cervo come figura di guida silenziosa e rassicurante. Nel contesto clinico, il sogno ha permesso di esplorare vissuti legati alla paura della solitudine e al bisogno di fidarsi di una guida interna. La lanterna che si accende suggerisce la possibilità di trovare luce dentro di sé, quando qualcosa o qualcuno riconosce e sostiene il vissuto del bambino.

Come comportarsi?

Ascoltare un sogno significa accogliere un frammento prezioso del mondo interno del bambino. Alcune semplici attenzioni possono renderlo un momento di condivisione:

- Ascoltare senza giudicare: evitare interpretazioni affrettate e lasciare spazio al bambino per esprimersi con parole proprie.
- Dare un contenimento affettivo: soprattutto in caso di incubi, rassicurare senza banalizzare (“È stato solo un sogno” può non essere sufficiente).
- Offrire strumenti espressivi alternativi: disegno, gioco o racconto possono aiutare il bambino a rielaborare il sogno.
- Favorire rituali sereni prima del sonno: letture rassicuranti, luci soffuse e oggetti transizionali aiutano a creare un passaggio tranquillo verso la notte.

Psicoterapia infantile

In ambito clinico, il sogno può offrire preziose indicazioni sul funzionamento psichico del bambino. Non è raro che emergano in forma spontanea durante il gioco o in seduta. Nell’ottica psicodinamica, il sogno rappresenta un modo naturale e protetto per esprimere contenuti inconsci. Nei bambini, questi contenuti appaiono con maggiore immediatezza, offrendo spunti fondamentali per il lavoro terapeutico.


Il riposo dei bambini in una scuola di Cuba (cr. Abdeaitali Wikimedia commons)

I sogni dei bambini non sono semplici fantasie notturne, ma forme autentiche di comunicazione interna. Possono dire molto di come un bambino vive le sue emozioni, di ciò che lo preoccupa, lo affascina o lo aiuta a crescere. Ascoltarli con attenzione e rispetto significa entrare in punta di piedi nel loro mondo, offrendo comprensione e presenza.

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