La musica contro la Lady di Ferro

La musica contro la Lady di Ferro

Margareth Thatcher con Ronald Reagan nel 1985 (cr. Naid Wikimedia commons)

Margareth Thatcher divise i mondi di politica ed economia

Nel 1912, Padre Esther Bouquerel, divinamente folgorato e letterariamente ispirato, pubblicò sulla rivista cattolica La Clochette una potente invocazione, “Belle Prière à faire pendant la Messe”, ossia una bella preghiera per la messa. L’orazione fu tradotta in varie lingue e si diffuse nei corridoi del Vaticano fino ad essere pubblicata sull’Osservatore Romano nel 1916.

Oggi è nota come “Preghiera della pace di San Francesco”, nonostante il fatto che con il neo patrono d’Italia c’entri nulla. I versi iniziali sono iconici e hanno assunto un significato universale: “Dove c'è discordia, che si possa portare armonia. Dove errore, la verità. Dove il dubbio, la fede. E dove c'è disperazione, che si possa portare speranza”.


Thatcher con Elisabetta II nel 1979 (cr. Numer 10 Wikimedia commons)

Fu proprio sfruttando queste parole che il 4 maggio 1979 davanti a telecamere e microfoni, fece ingresso a Downing Street Margaret Thatcher. Laureata in chimica ad Oxford (fatto curioso se si pensa che un’altra importante leader occidentale come Angela Merkel, per quanto diversa, viene da una formazione scientifica), figlia di piccoli borghesi, donna in un partito, quello conservatore, aristocraticamente maschilista, Thatcher diventa primo ministro in un momento di profonda crisi economica e politica, con i principali partiti del regno titubanti sulle ricette da adottare e con leadership deboli.


Con due paracadutisti britannici (cr. Ed Gold Wikimedia commons)

La signora si arma di machete, non indossa la fascia alla Rambo ma fa appello ai tradizionali valori inglesi con l'obiettivo di Make Britain Great Again, cioè rispolverare i gioielli della Corona (ma senza l’accezione trumpiana): sull’efficacia o meno dell’elaborazione e utilizzo delle politiche anticrisi thatcheriane molto è stato scritto. Cent’anni dopo la sua nascita, sono altri gli aspetti interessanti da indagare, a tratti popolari, legati a come Thatcher ha comunicato se stessa ed è stata raccontata.

Quella della Lady di Ferro è stata innanzitutto una leadership che si potrebbe definire outsider, ideologica e trasformativa: profilo sociale diverso da quello dei politici conservatori tradizionali, enfasi sul mercato, le cui regole possono essere applicate anche all’arte del governo, e massima fiducia nella liberaldemocrazia anglosassone.


Marcia a sostegno dei minatori, 1984 (cr. Sludgegulper Wikimedia commons)

Il fervore ideale è sorretto da una strategia della determinazione, cioè TINA, There Is No Alternative, o si fa così o non si fa. Lo stile di leadership proattivo richiede una comunicazione adeguata: il progetto politico offerto deve essere chiaro, però perché non tendere un orecchio al mercato delle preferenze del pubblico? Cosa domandano gli elettori?

Una risposta può venire dai sondaggi elaborati dagli istituti di marketing. Un esempio concreto? Un vitello. Nella campagna elettorale del ‘79, Thatcher gira nell’Inghilterra della middle class, tra fabbriche e aziende agricole, facendosi immortalare con un vitello: ci sono i gioielli, le impalcature capillifere e i vestiti da far invidia alla Regina, ma c’è anche lo spirito concreto di Albione.


Richard Wright dei Pink Floyd (cr. Deep Schism Wikimedia commons)

Le occasioni di frasi fotografare e la partecipazione a trasmissioni televisive non informano sul programma politico ma presentano Thatcher come persona “in touch with the people”, cioè “con il polso popolare”. Il messaggio viene recepito: in “007-Solo per i tuoi occhi”, alla fine del film Bond è amorosamente impegnato con la sua controparte russa (viva la distensione) quando riceve una chiamata e viene collegato con il Primo Ministro, che risponde in grembiule perché “gestire un governo è un po’ come gestire una casa”. La Lady di ferro è stata descritta in modi positivi, come nell'omonimo film con Meryl Streep, incentrato sulla vecchiaia della donna, e in altri invece molto critici.

Essere il leader politico più discusso nel paese che è patria della musica pop-rock contemporanea, significa anche essere il leader politico più contestato della storia della musica pop-rock contemporanea.


Elton John in concerto (cr. Library of Congress life Wikimedia commons)

Il ruolo di antagonista perfetto che ha ricoperto per una generazione di artisti ha contribuito, in modo involontario, a forgiare l'identità creativa del Regno Unito: i Pink Floyd hanno cantato contro Thatcher in “The Post War Dream”, critica alla guerra delle Falkland; Elvis Costello ha intonato parole fulminanti contro di lei; Elton John ha scritto “Merry Christmas Maggie Thatcher” per il musical Billy Elliot, ambientato durante lo sciopero dei minatori dell’84-85.

Una curiosità grottesca: nel giorno della morte della Iron Lady, l’8 aprile 2013, la canzone “Ding Dong The Witch is Dead” (Ding Dong la Strega è Morta), tratta da “Il Mago di Oz”, è entrata nelle prime 10 canzoni vendute su iTunes del Regno Unito: l’ultima puntata di una ostilità musicale nei confronti dell’ex Primo Ministro.

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