Breve e tormentata la storia dei Pre-raffaelliti

Breve e tormentata la storia dei Pre-raffaelliti

Millais, "Isabella", Walker art gallery (Wikimedia commons)

Un’alleanza fra artisti che influenzò il gusto dell’epoca

A volte una donna di grande fascino, pallida e dalla figura eterea (e con i capelli inequivocabilmente rossi), viene definita una “bellezza preraffaellita”. Si tratta di un richiamo diretto alla Confraternita Preraffaellita, un'associazione artistica di quattro pittori, uno scultore, un poeta e un critico letterario, fondata a Londra nel 1848 e durata solo cinque anni.


Rossetti, particolare da "Beata Beatrix", Brighton museum (Wikimedia commons)

La Gran Bretagna non ha avuto grandissimi pittori nel XIX secolo (e io aggiungerei nemmeno prima e neppure dopo), ad eccezione forse di William Turner. Eppure la corrente, chiamiamola così, preraffaellita ha avuto un influsso senza eguali, al di là della qualità delle sue opere, non solo e non tanto sugli artisti delle generazioni successive ma soprattutto sull'estetica e sul gusto del pubblico, fino a rimanere ancora tutt’oggi una presenza costante nella cultura di massa.

Medioevo

Tutto l'immaginario del medioevo vero o finto, il cosiddetto medievalismo, e gran parte di quello fantasy devono moltissimo a quella esperienza artistica. Iconiche immagini che abbiamo visto mille volte e che illustrano drammi shakespeariani, poemi del ciclo arturiano, scene bibliche o perfino la Vita Nuova di Dante Alighieri sono tutte opere preraffaellite. Mostre su di loro sono organizzate frequentemente e con grande successo; ogni anno escono libri, film o anche serie tv che in qualche modo li riguardano.


Rossetti, particolare da "Ecce ancilla domini", National gallery (Wikimedia commons)

Le tre figure chiave di quel circolo erano i pittori Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt. Avevano tutti vent'anni o poco più e studiavano alla Royal Academy con insoddisfazione crescente verso il classicismo manierista che vi veniva insegnato.

Come tutte le avanguardie la loro fu una rivolta contro l'accademia (in questo caso di nome e di fatto) che voleva estendersi anche ad altri campi come la poesia, di cui pubblicarono esempi sulla loro rivista, che però durò un anno scarso.


John Millais, "Ophelia", Tate gallery (Wikimedia commons)

Nel 1848 le rivoluzioni europee non arrivarono direttamente in Gran Bretagna, ma vi arrivò potente un vento di cambiamento, anche sociale. La rivoluzione industriale era in pieno sviluppo, l'aumento della popolazione portò le città ad ingrandirsi a dismisura, nell'arco di quattro anni un milione di inglesi emigrò negli Stati Uniti.

Tra enormi contraddizioni iniziava il periodo d’oro dell'era vittoriana, quello che portò l'impero britannico a dominare gran parte del mondo. Quei giovani pittori erano romantici entusiasti, insofferenti alle ipocrisie, ma anche profondamente religiosi (ognuno a modo suo a dire il vero).



Waterhouse, "The lady of Shalott", Tate britain (Wikimedia commons)

Rifiutarono il canone di bellezza di Raffaello e Michelangelo, che veniva loro imposto come modello insuperato, e si rivolsero invece agli artisti italiani dei secoli precedenti, di cui idolatravano la purezza spirituale e il desiderio sincero di rappresentare la realtà.

Modelli

I loro modelli erano Giotto, Beato Angelico, Masaccio, Filippo Lippi e in generale i “primitivi italiani”, cioè tutti quelli prima di Raffaello, e da qui origina il loro nome. Iniziarono ad esporre i loro quadri dall'anno successivo firmandoli solo con l'acronimo PRB (Pre-Raphaelite Brotherhood) ottenendo qualche successo e fortissime critiche, tra cui quelle ferocissime di Charles Dickens.


Hunt, particolare da "Portrait of Fanny" (Wikimedia commons)

A quel punto però scese in campo a difenderli John Ruskin, il più influente critico d'arte del suo tempo e l'aria cambiò. I loro dipinti ritraevano quasi sempre figure femminili ed erano carichi di elementi simbolici che richiamavano una forte nostalgia di un passato idealizzato, se non immaginario. La loro modella preferita fu quasi sempre Elizabeth Siddal (Lizzie), lei stessa disegnatrice e poetessa, che rappresentava la quintessenza della donna preraffaellita.


Millais, "Cristo nella casa dei genitori", Tate Britain gallery (Wikimedia commons)

Nel 1853 John Millais divenne membro della Royal Academy e la confraternita, già in crisi, si sciolse del tutto. Moltissimi artisti però, pur senza farne parte, ne furono, come si suol dire, simpatizzanti e associarono il loro nome a quel movimento. Ma cosa accadde ai tre fondatori nel resto della loro vita?


Rossetti, particolare da "Lucrezia Borgia" (Wikimedia commons)

Rossetti non uscì mai dal suo personaggio eccentrico, affascinante e “maledetto” (un vero decadente ante litteram). Dopo un lungo fidanzamento sposò finalmente Lizzie Siddal, ma dopo solo due anni il suicidio di lei lo portò definitivamente ad una vita sregolata, alla continua ricerca di soldi e amanti, quasi tutte sue modelle. Arrivò persino a far riaprire la tomba della moglie per recuperare un presunto quaderno di poesie seppellito con lei, che poi opportunamente pubblicò con gran scandalo e profitto.


Rossetti, particolare da "Greensleeves", Fogg Museum (Wikimedia commons)

Dipinse moltissimo, soprattutto ritratti di donne carnose e sensuali, l'esatto contrario del modello originale preraffaellita, ma in qualche modo continuò ancora a incarnarne l’influenza pur abbandonandolo nei fatti.

Fu attraverso di lui che molti pittori della generazione successiva presero ispirazione e poi rielaborarono le tematiche della confraternita (tra tutti William Morris, Edward Burne-Jones, John William Waterhouse). Fu proprio la moglie di Morris, Jane, la sua ultima musa (e amante).


Hunt, "May morning on Magdalen College" (Wikimedia commons)
 
Holman Hunt fu l’unico ad attenersi in maniera coerente allo spirito iniziale del movimento, accentuando sempre di più l’elemento religioso e traendo molta ispirazione dai suoi viaggi in Terra Santa. Come recita il titolo della sua biografia più completa, fu davvero “The True Pre-Raphaelite”, il vero preraffaellita. Un suo quadro raffigurante Gesù Cristo che con una mano benedice mentre con l’altra porta una lampada, intitolato “La luce del mondo”, acquistò un’enorme popolarità e le sue riproduzioni finirono sui muri di innumerevoli edifici pubblici e privati.

Riflusso

Il destino di John Millais, l’artista tra loro di sicuro più tecnicamente dotato, fu molto diverso. Innamoratosi di Effie Gray, l’infelice moglie di Ruskin, dopo l'annullamento del loro matrimonio la sposò, ebbe con lei otto figli e una vita felice. Il suo stile divenne sempre più tradizionale e la sua fama crebbe di conseguenza.


Millais, particolare da "Bubbles" (Wikimedia commons)

Un quadro che ritraeva un suo nipotino intento a fare bolle di sapone fu acquistato da una grande industria che le produceva e utilizzato per molti anni nella sua pubblicità. Per una sorta di contrappasso fu eletto presidente della Royal Academy, che una volta disprezzava, poco prima di morire e nelle sue ultime settimane riuscì finalmente a far ricevere dalla regina Vittoria sua moglie, cosa che era sempre stata considerata sconveniente a Buckingham Palace, poiché ritenuta una “divorziata”. Decisamente altri tempi.

Riproduzione riservata