La pace può essere preventiva

La pace può essere preventiva

Michelangelo Pistoletto traccia il simbolo del Terzo Paradiso (cr. Juan Sandoval Corsiero editore)

Il progetto di Pistoletto, il Terzo Paradiso e la Bandiera

Nel giugno del 2004 l’Università di Torino conferisce la laurea honoris causa a Michelangelo Pistoletto e proprio in quella occasione viene presentato il segno del Terzo Paradiso, che aveva visto una prima elaborazione l’anno prima sulla sabbia, come nuovo segno di infinito.

Così ne parla Michelangelo Pistoletto:
“Un’iniziativa che partendo dalla creatività dell’arte, reagisce alle emergenze politiche in corso e alle gravi problematiche che coinvolgono ogni ambito di vita sociale. Utilizzando la funzione simbolica dell’arte ho deciso di proporre un simbolo che potesse fare da guida nel cammino verso un nuovo stadio di civiltà. Ho concepito il simbolo del Terzo Paradiso come una bussola che indichi la direzione da seguire. Ho pensato ad un segno che fosse allo stesso tempo un riferimento al passato, una considerazione sul presente e una proiezione nel futuro. Il segno matematico di infinito composto da una linea continua che disegna due cerchi consentiva questa sintesi”.


Il Terzo Paradiso allestito a Reggio Emilia nei Chiostri di San Pietro (cr. Emanuele Paolucci Corsiero editore)

Da quel momento il segno del Terzo Paradiso, con tutti i suoi attuali e drammatici significati, ha attraversato il mondo: lo troviamo nel bosco di San Francesco ad Assisi, sulla piramide del Louvre, sul prato del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York, da Sarajevo all’Havana, da Ginevra ai Musei di Santa Chiara a Brescia, il 28 luglio 2017 ha lasciato la Terra ed è partito per lo spazio, con la missione “VITA” dell’Agenzia Spaziale Italiana, solo per ricordare alcuni esempi.

L’installazione di Michelangelo Pistoletto è arrivata anche a Reggio Emilia, quando nel 2020 il Terzo Paradiso, in questa occasione composto da 187 bandiere di altrettante nazioni, viene allestito presso i Chiostri di San Pietro, in occasione del Festival di Architettura “Rigenera”.

Lo sviluppo del Terzo Paradiso, che ha attivato negli anni una vasta rete internazionale di progetti e relazioni, ci conduce al concetto della Pace Preventiva, perseguito da Pistoletto in ogni occasione, quale concetto strategico che si rivolge a tutte le reti interdisciplinari, multiculturali, geopolitiche, con l’obiettivo di prevenire, anticipare i conflitti, promuovendo un ambiente di stabilità e armonia. L’impegno artistico è posto al centro di questo processo, riconosciuto come uno strumento potente per sensibilizzare le comunità e stimolare il dialogo.

Così si esprime Michelangelo Pistoletto:
“Ora la scienza e la tecnologia, compresa l’intelligenza artificiale, devono permetterci di riflettere sulla nostra relazione interumana e capire se siamo in grado di realizzare l’ideale che abbiamo sempre cercato nel concetto di umanità. La pace è la condizione imprescindibile  per eliminare la bestia culturale dominante. La guerra è morte, la pace è vita. Le religioni devono intendersi su un comune comandamento: non uccidere l’essere umano e questo è il comandamento della Pace Preventiva”.

Il pensiero, l’arte, l’incessante impegno di Pistoletto ha trovato un suo punto di arrivo con la Fondazione Pistoletto. Città dell’Arte, che ha sede a Biella in una suggestiva ex manifattura laniera del XIX secolo, una istituzione culturale dove poter fare esperienze artistiche e formative fondate sulla visione del Terzo Paradiso. Un progetto aperto a artisti, imprenditori, scienziati, amministratori e pure aperto a comuni visitatori interessati a questa esperienza. 


La Bandiera della Pace preventiva esposta alla biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (cr. Carlo Vannini Corsiero editore)

Anche Reggio Emilia è stata protagonista di questo ampio e importante progetto con una originale iniziativa: “La Bandiera della Pace Preventiva”. Una iniziativa nata dal basso in un piccolo locale nel centro della città, il Quarantanove, che da diversi anni in due stanze, un bagno e uno sgabuzzino, come orgogliosamente chiariscono i promotori, ha ospitato artisti, poeti, scrittori, politici.

La “Bandiera della Pace Preventiva” è un progetto curato da Giacomo Bassmaji, ambasciatore del Terzo Paradiso per Reggio Emilia, che ha coinvolto diversi artisti della città in incontri e riflessioni sui contenuti della pace preventiva, ispirati dal pensiero di Pistoletto.

Nasce così questa bandiera, in una città come Reggio Emilia dove è nato il Tricolore e la bandiera assume sempre significati particolari, che affianca ad un’opera di Pistoletto i lavori di dieci artisti: Anna Baldi, Veronica Barbato, Alessandra Binini, Monica Carrozzi, Antonella De Nisco, Fosco Grisendi, Marino Iotti, Annarita Mantovani, Maria Luisa Montanari, Corrado Tamburini

L’esito di questo percorso si può adesso ammirare nella Sala degli Artisti della Biblioteca Panizzi.


Le foto sono tratte da "La Bandiera della Pace Preventiva. Un percorso artistico condiviso ispirato da Michelangelo Pistoletto" pubblicato da Corsiero editore

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