Il gioco di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana
Una stampa dedicata alle riforme di Pietro Leopoldo Granduca di Toscana (Wikimedia commons)
Ideato per conoscere le riforme dell’illuminista divertendosi
In occasione della presentazione del gioco da tavolo "Pietro Leopoldo, il Gioco delle riforme" ideato dall'Associazione Promozione Sociale “Gamestorm” di Siena, la professoressa Anna Guarducci, del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, ha tenuto una relazione sul tema: “Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena principe riformatore”, che ha permesso di ricostruire il contesto storico e sociale al quale si è ispirato il gioco stesso.
Il 30 novembre si celebra la Festa della Toscana. Ma qual è il motivo della scelta di questa data? Era il 1786 e regnava in Toscana il Granduca Pietro Leopoldo, discendente della casata reale degli Asburgo-Lorena che aveva introdotto nella regione una visione moderna e illuministica dello stato, portando a termine notevoli migliorie in campo culturale, economico e sociale.

Il codice di riforma penale di Pietro Leopoldo (dalla pagina Fb Il predatore del tempo)
Il 30 novembre di quell’anno veniva emanata la “Riforma Criminale Toscana”, in pratica il nuovo Codice Penale, che all’articolo LIX recitava:
“…la mitigazione delle pene congiunta con la più esatta vigilanza…, e mediante la celere spedizione dei Processi, e la prontezza e sicurezza della pena dei veri Delinquenti, invece di accrescere il numero dei Delitti ha considerabilmente diminuiti i più comuni, e resi quasi inauditi gli atroci, e quindi Siamo venuti nella determinazione di non più lungamente differire la riforma della Legislazione Criminale, con la quale abolita per massima costante la pena di Morte, come non necessaria per il fine propostosi dalla Società nella punizione dei Rei, eliminato affatto l'uso della Tortura…”.
Basta pena di morte
Per questo il 30 novembre è una festa importante: il Granducato di Toscana fu il primo stato al mondo, in questo giorno del 1786, ad abolire la pena di morte e la tortura. Pietro Leopoldo lasciò altre importanti tracce del suo governo, di alcune delle quali possiamo tuttora vedere gli effetti a distanza di due secoli e mezzo.

Opere di bonifica in Maremma, casa Ximenes (cr. Matteo Vinattieri Wikimedia commons)
Il suo filo conduttore fu un riformismo spinto. Migliorò l’organizzazione dello Stato, snellendone la burocrazia. Non esitò a ridurre i privilegi di alcune casate e di molti ordini religiosi, sopprimendone alcuni e ridistribuendo le loro proprietà terriere. Furono combattuti i monopòli, non limitandosi a informazioni parziali ma basandosi su sopralluoghi diretti, censimenti e inchieste. Per questo, il Granduca si era circondato di consiglieri esperti, primi fra tutti gli ingegneri Leonardo Ximenes e Vittorio Fossombroni, cui si deve l’imponente e durevole bonifica della Maremma e della Valdichiana.
Le opere
Venne ampliata e modernizzata la rete stradale: grandiosa fu la realizzazione del collegamento con il Ducato di Modena attraverso il valico dell’Abetone. Anche i porti furono ampliati e meglio organizzati, e si progettò, con criteri modernissimi, il Catasto Generale di Terraferma, portato a termine alcuni anni dopo perché il Granduca fu chiamato a Vienna, nel 1790, a sedere sul trono imperiale d’Austria.

Le piramidi erette in corrispondenza del passo dell'Abetone (cr. Sailko Wikimedia commons)
Intanto Leopoldo, con lungimiranza, aveva capito che migliorare gli ambienti di vita dei mezzadri avrebbe portato non solo ad un miglioramento del loro stato di salute ma anche ad una maggiore produttività: fece così progettare una casa modello, con piccionaia centrale e soprattutto con la suddivisione in piani degli ambienti destinati agli animali e alla famiglia, e spinse con ingenti incentivi economici i proprietari terrieri a costruire o a ristrutturare secondo il modello granducale. 
Una casa leopoldina in Valdichiana (cr. PMM Wikimedia commons)
Moltissime di queste solide e sane case, le cosiddette “Leopoldine”, le possiamo vedere ancora oggi in Toscana. Forse il più bello in assoluto, il più armonico esempio di integrazione fra costruzione umana e ambiente circostante.
Il progetto
Quest’anno la Regione Toscana ha voluto celebrare i 260 anni dall’insediamento sul trono di Pietro Leopoldo promuovendo e finanziando progetti culturali e formativi sulle innovazioni granducali di fine Settecento. Scorrendo l’elenco dei beneficiari, fra centinaia di enti e associazioni culturali colpisce che al 4° posto in graduatoria si trovi il progetto presentato dall’Associazione Promozione Sociale “Gamestorm” di Siena. Questa associazione è attiva da molti anni nel campo della “diffusione del gioco da tavolo e del gioco intelligente”, come mezzo di socializzazione e abbattimento delle barriere.

Particolare del tabellone del gioco (cr. Senio Giglioli per iosonospartaco.it)
E allora, si tratta di un gioco per il Granduca? Proprio così. Forse la Regione ha voluto giustamente premiare l’originalità di un progetto ludico, che sfruttando l’occasione di ripercorrere le riforme di Leopoldo mira alla creazione di occasioni di incontro fra adulti e giovani intorno ad un tavolo, guardandosi negli occhi, dimenticando per un paio d’ore il cellulare e lasciandosi trasportare dal fascino della Storia.

I giocatori attorno al tabellone (cr. Senio Giglioli per iosonospartaco.it)
Ed eccoci quindi di fronte al prototipo di un gioco da tavolo dal nome “Pietro Leopoldo, il gioco delle grandi riforme”: un gioco di ruolo e di strategia della durata di circa due ore. Ogni partecipante secondo l’intento dei creatori è portato a rivivere direttamente, e non a subire, la Storia, impersonando uno dei consiglieri del Granduca, realmente esistiti e rappresentati in effige; infatti lo scopo del gioco, attraverso un sistema di carte e tabelloni è proporre ed attuare il maggior numero possibile di riforme in un vero e proprio ambito “politico” che richiede capacità di interazione con gli altri partecipanti e con i rappresentanti delle varie classi sociali (clero, nobiltà, popolo) di cui bisogna ottenere il consenso o gestire l’opposizione. E bisogna anche reperire il denaro necessario…

Le carte corrispondenti alle singole riforme (cr. Senio Giglioli per iosonospartaco.it)
Vince il gioco il consigliere partecipante che ha portato al cospetto del Granduca e attuato il maggior numero di riforme illuminate, ottenendo così il più alto livello di prestigio nei confronti del governante. Alla fine tutti avranno comunque vinto, ogni giocatore avrà imparato qualcosa che non sapeva sul Granduca illuminista.
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