La Spagna del Trono di Spade

La Spagna del Trono di Spade

L'espejo de piedra a los barruecos (cr. Ramon Hrumbo Wikimedia commons)

Viaggio fra i tesori del secolo d’oro e i sabotaggi di oggi

Nuovi appunti di viaggio di Paolo Gandolfi attraverso la Spagna

Avila é una piccola città della Castiglia, famosa per la sua cinta muraria, patrimonio dell’umanità Unesco, ben conservata e in parte percorribile. La città racconta bene del destino comune di molte città spagnole. A parte Madrid, le altre città spagnole lontane dalla costa sono quasi tutte legate indissolubilmente allo splendore e crisi dell’impero nel siglo de oro. Una attività economica locale limitata e ricchezza che arrivava dallo sfruttamento del nuovo mondo e destinata prevalentemente ai palazzi, ai conventi e alle chiese, che qui infatti abbondano. Finita la rendita dell’impero, non essendo stata mai la Spagna sottomessa stabilmente da altri, ogni gemma della Castiglia si è congelata senza fiorire nella modernità. Le mura forse non sono mai state abbattute perché la città pare sospesa all’età media e non essere mai entrata nell’epoca moderna. Nessuno le ha più assaltate e la vita della città è rimasta racchiusa senza necessità di maggiore spazio. Su tre lati le mura sono esposte verso la campagna e i monti e da questo fatto derivano la loro visibilità e un notevole effetto scenografico.

Le mura medievali di Avila (cr. Paolo Gandolfi iosonospartaco)

Avila è stata popolata da numerosi santi, tra cui Santa Teresa, anche se ha un aspetto più aspro che mistico. La pietra domina ovunque e il romanico è il suo linguaggio principale. L’800 é completamente assente e il XX secolo ha lasciato solo disastri. Il centro storico è imbarbarito da edifici moderni e al tempo stesso modesti che lo rendono oggettivamente brutto. Notevole è la cattedrale, primo approdo del gotico in Spagna. Il risultato è suggestivo, anche se mancano lo slancio del gotico francese o la gentilezza di quello italiano, la commistione con gli elementi romanici e gli effetti chiaroscuri delle diverse pietre creano un ambiente spettacolare. Lo stesso si può dire della basilica di San Vincente. Ultima nota dedicata alla collezione di un pittore ottocentesco italiano che prima non conoscevo, un certo Caprotti, che dal Milanese ha girato il mondo, per poi stabilirsi in questo angolo remoto, fare il gran signore e dipingere paesaggi, ritratti di contadini e di signore. Ha dipinto anche molti nudi, forse segretamente penso io, dato il clima castigato del luogo, che infatti vengono esposti in una sala a parte.


Los barruecos, set della serie "Il trono di Spade" (cr. Paolo Gandolfi iosonospartaco)

Estremadura è la regione più remota della Spagna, anche se non la più lontana dal cuore di Madrid. Come altrove quello che sorprende sempre è la bellezza del paesaggio. E’ il caso del “monumento Natural Los Barruecos” a Malpartida di Caceres. La natura del suolo crea degli stagni da cui emergono enormi pietre. La zona è un’oasi faunistica, ma si fa notare anche per essere stata usata come ambientazione per gamesofthrones, il Trono di spade. La cosa più interessante sarebbe stata il museo Vostell, con opere fluxus, peccato fosse chiuso.

(1 - continua)

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