Dove ti aspettano i Templari

Bandiera dei cavalieri Templari (cr. Juan Llorens Wikimedia commons)
Il mistero nelle campagne di Oderzo
Andando in giro nella campagna di Oderzo, in provincia di Treviso, si attraversa una natura di grande attrattiva, come quella di tutta questa parte del Veneto. Ma ad un certo punto, voltato l’angolo e imboccata la strada giusta, fai i conti con una grande sorpresa.
Voltato l’angolo
Mansio templi era la casa templare più importante dell'intera marca trevigiana, da sempre ammantata da un'aura di mistero. Fu edificata nella seconda metà del XIII secolo su un vasto territorio donato, probabilmente dalla famiglia di origine longobarda dei Da Camino, all'ordine monastico-cavalleresco dei Poveri Commilitoni di Cristo del Tempio di Salomone in Gerusalemme ovvero molto più comunemente conosciuto come i Templari.
Mansio Templi, chiesa dell'ordine dei Cavalieri Templari (cr. Maria Francesca Bello iosonospartaco)
La chiesa insieme agli altri edifici che ne facevano parte, testimoniati dall'antico catasto settecentesco, erano ben protetti, quasi un antico castro, di cui la primaria funzione fu quella di offrire ospitalità ai pellegrini che si recavano in Terra Santa. Una vera stazione di posta come si evince dall'antico epiteto che è rimasto nell'indicazione oggi ancora diffusa di Masòn.
Il luogo era un punto strategico, essendo un vero crocevia: le vie consolari, la Tridentum Opitergium e la Postumia che collegava Aquileia con Genova, con i fiumi di risorgiva, la Lia e la Piavesella, che su due lati la proteggevano e che, al tempo erano navigabili, portando in laguna da dove ci si poteva imbarcare sempre per l'Oriente, facevano di Tempio un luogo di massima importanza.
Tempio era il nome che veniva dato a tutte le chiese di quest'ordine, come da consuetudine venne dedicato alla vergine Maria, dedicazione che durò fino a quando la proprietà passò all'ordine monastico-cavalleresco di Malta, nel 1312 per volere di papa Clemente V che, con la bolla Ad Provvidam Christi Vicari, trasferì tutti i beni mobili ed immobili dei templari all'ordine giovannita, cioè a quello di Malta.
Il porticato del Mansio Templi (cr. Maria Francesca Bello iosonospartaco)
Si racconta che nel momento in cui i giovanniti entrarono in possesso del luogo che presto trasformarono in una florida azienda agricola, lo trovarono completamente spoglio di ogni ricchezza, dai rarissimi libri ai manufatti in metalli preziosi. Anche questo fatto alimentò l'aura di mistero che avvolge ancor oggi la chiesa, una costruzione in stile romanico che pur avendo avuto nel corso dei secoli dei rimaneggiamenti mantiene l'aspetto antico soprattutto negli affreschi esterni del portico che appartengono a tre periodi diversi. Restaurati di recente sono molto interessanti e soggetti a diverse interpretazioni soprattutto il secondo strato di metà del secolo XIII, che è il ciclo cristologico.
Le croix fichèe ancora visibili in affresco (cr. Maria Francesca Bello iosonospartaco)
La chiesa di Tempio ci riceve ancor oggi dichiarando la sua precisa origine templare: sul piazzale, rifatto recentemente, è disegnata una grande croix fichèe che è la particolare croce simbolo dei templari, croce di cui un braccio è più lungo tanto da somigliare ad una spada. Croix fichée originali si trovano in affresco, anche se rovinate, sopra il portico e anche questo è uno degli elementi che fanno del luogo un unicum in Italia, in quanto queste croci sono assai rare nella nostra penisola.
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