Biancaneve e i sette nomi

Un fotogramma da "Biancaneve e i sette nani" di Disney (Facebook I migliori film della storia del cinema)
Solo in italiano sono geniali
Non mi è mai piaciuto il film Biancaneve e i 7 nani di Walt Disney. Anche da piccolo lo trovavo noioso e melenso, così come tutti gli innumerevoli remake successivi fino all'ultimo terrificante di quest'anno. Non c'è dubbio alcuno però che il film a colori del 1937 sia stato fondamentale nella storia del cinema, non solo d'animazione, e che abbia contribuito a un immaginario collettivo sostanzialmente immutato da più di ottant'anni.
Noi i nani, anche quelli da giardino, ce li immaginiamo come quelli del cartone animato (perlomeno fino all'arrivo della versione cinematografica del Signore degli Anelli, e non è un caso che Tolkien odiasse quelli disegnati da Walt Disney). Se a scuola ci chiedevano di sapere a memoria i sette re di Roma, e a catechismo i sette peccati capitali, tra amici la gara è sempre stata ricordare i nomi dei sette nani.
Un fotogramma da "Biancaneve e i sette nani" di Disney (Wikimedia commons)
Il film è stato ridoppiato in italiano nel 1972 rendendo i dialoghi più moderni e meno enfatici (mantenendo però i passaggi più iconici, come il celebre “specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”).
I nomi sono rimasti immutati essendo già diventati parte integrante della cultura di massa. E qui va ricordato che nell'originale inglese i nomi erano tutt'altro che originali mentre l'adattamento italiano fu assolutamente geniale. Esistono versioni in quasi tutte le lingue, ma direi che pochissime hanno dimostrato una fantasia paragonabile a quella nostrana.
Il nano saggio (e con gli occhiali) si chiamava originariamente Doc e quindi Dotto è una traduzione pacifica (in francese Prof, in spagnolo Sabio, in tedesco Chef). Quello dormiglione semplicemente Sleepy (cioè assonnato) mentre in italiano Pisolo è folgorante e diventa il prototipo della caratteristica più evidente della versione nella nostra lingua: i nomi degli altri sei nani sono tutti sdruccioli (cioè hanno l’accento sulla terz’ultima sillaba, che nel nostro caso coincide sempre con la prima) e terminano in -olo. Un classico trucco mnemonico. Il francese Dormeur o lo spagnolo Dormilón non hanno lo stesso effetto.
La stella di Biancaneve sulla Walk of fame di Hollywood (foto da Flikr Wikimedia commons)
Il nano sempre contento si chiamava senza alcuna fantasia Happy e Gongolo è una creazione-traduzione a dir poco sublime. Joyeux (francese) e Féliz (spagnolo) ricalcano pari pari il banale termine inglese.
Il nano arrabbiato era Grumpy (irascibile) che viene tradotto con Brontolo (Gruñón in spagnolo, Grincheux in francese), mentre quello timido era un banale Bashful in originale (che vuol dire proprio quello) e la cui trasposizione in Mammolo è un capolavoro. Tanto per dire in spagnolo si trova Tímido e in francese Timide!
Il nome del nano raffreddato era ancora un semplice Sneezy (letteralmente “uno che starnutisce”). Dalla mitologia classica viene ripescato Eolo, Dio dei venti. In questo caso sia il francese (Atchoum) che il tedesco (Hatschi) si affidano all’onomatopea.
Rimane ancora il nano più giovane, che non cammina ma gattona e non parla. In originale era Dopey (Tonto) e in italiano, con una scelta molto politicamente corretta diventa Cucciolo, giustificando così i suoi tratti infantili. In francese però si chiama Simplet e in spagnolo Mudo o Tontin (esistono versioni diverse dei nomi tra spagnolo europeo e latinoamericano).
Un set completo di nani da giardino (Wikimedia commons)
La particolarità fonetica della versione italiana ha fatto in modo che nascesse un’infinità di battute o ipotetici altri elenchi di nani utilizzando le molte parole sdrucciole del nostro vocabolario. Ad esempio: come si chiama il nano subacqueo? Embolo; quello con l’acne? Brufolo; quello bodybuilder? Muscolo; quello amato da tutti? Idolo; quello vegetariano? Rucolo; quello infido? Subdolo e così via.
Esistono poi le varianti con gli aggettivi terminanti in -ido: il nano sempre sudato? Madido; quello più sporco? Lurido; quello malvagio? Perfido, e qui ci fermiamo.
Concludiamo con un piccolo trucco mnemonico (ognuno ha il suo) per ricordarseli tutti e sette: quattro nani hanno l'iniziale in perfetto ordine alfabetico e cioè Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo (BCDE), dopodiché bisogna solo memorizzare Gongolo, Mammolo, Pisolo. I nani siano con voi.
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