Senza auto, molto piacevole

Senza auto, molto piacevole

Gente in strada a Malaga, anche in gennaio (crediti Paolo Gandolfi per iosonospartaco)

L'esperienza spagnola dice che si può fare

Continua la pubblicazione degli appunti di Paolo Gandolfi, scritti durante i suoi viaggi

La rocca di Gibilterra è sempre in vista, una montagna che, come fosse un errore geografico, si trova dal lato di mare invece che da quello di terra. Nelle giornate limpide si vede anche il monte Musa in Marocco e le due cime si fronteggiano isolate in mezzo all’orizzonte del mare. In effetti sembrano veramente le basi di due colonne che delimitano un varco. 

Ogni cosa è cresciuta lungo una unica strada, quella che fu la nazionale 340. La strada, per chi l’ha percorsa negli anni ‘70, seguiva la costa attraversando i paesi nel mezzo, spaccandoli come meloni, come fanno ancora tante strade nella Spagna più remota. Come tutte le litoranee, la N340 tra un paese e l’altro guardava il mare a volte toccandolo. Col tempo la strada è stata avvolta dall’edificato, deviata dai centri urbani principali con tangenziali e ampliata nei tratti che una volta erano extraurbani fino a diventare la A-7, l’autovia del Mediterraneo, un nastro di asfalto e cemento a quattro corsie che oggi corre per quasi 150 chilometri costantemente in mezzo alle case, a cui oggi in alcuni tratti si affianca anche l’autopista del Mediterraneo, la AP-7.

Fra vuoti e pieni

A Guadiaro l’infinita città del Sol comincia a frammentarsi e a perdere la sua fisionomia spavalda da vacanza dei sogni altrui. La Spagna riprende il suo ritmo, alternando i vuoti che sgomentano e i pieni che stordiscono. 



Panorama di Malaga dal colle Gibralfaro (cr. Paolo Gandolfi per iosonospartaco)

L’autopista del Mediterraneo, nell’attraversare le città viene alleggerita dall’alternativa dell'autostrada e della tangenziale, mantiene le quattro corsie e diventa un viale urbano, costantemente interrotta da semafori pedonali, rotatorie e dossi molto alti da approcciare a non più dei 30 orari. Ribadisco. Quando questa grande strada entra nelle città principali, come per esempio Marbella, mantiene le quattro corsie, ma per farti capire bene che devi andare piano ti piazzano vari attraversamenti rialzati molto duri ed efficaci. Questi tratti urbani di strada principale sono sempre ben curati, con marciapiedi, aiuole fiorite e filari di palme e senza sosta ai lati. Anche le rotatorie sono decorate con fantasia, a volte eccessiva. Per noi italiani appare chiara una verità che sembra inaccettabile, in Andalusia, nei centri urbani, anche sulle strade principali, le auto vanno piano e non c’è sosta selvaggia. Com’è possibile, eppure non è la Danimarca? Basta volerlo.

Gara di luci

Nel centro di Malaga c’è un nucleo di strade e piazze commerciali e non completamente pedonali e debordanti di persone, anche fino a sera inoltrata. Qualcuno dirà, perché non ci sono i centri commerciali, e invece no, ci sono centri commerciali enormi in periferia. Il fatto è che passeggiare, mangiare e comprare nel centro di Malaga senza auto è molto piacevole. 



Luminarie natalizie in calle Larios a Malaga (cr. Paolo Gandolfi per iosonospartaco)

Nel centro di Malaga ogni tanto ci sono dei buchi, mancano edifici, in questo c’è un mezzo campo da pallacanestro, bianco, molto bianco.

Nelle città spagnole è in corso una competizione maniacale alle luminarie natalizie. Malaga non si tira certo indietro con spettacoli di luci e musica in calle Larios.

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