I parlamenti in cerca di un palazzo

I parlamenti in cerca di un palazzo

Auguste Couder, "L'apertura degli Stati Generali", 1789, Palazzo di Versailles (Wikimedia commons)

Le scelte di democrazie, monarchie e dittature

Seguendo il Danubio dalle Alpi verso il mar Nero si incontrano tre capitali, le prime due sono quelle dei due stati principali che componevano l'Impero austro-ungarico, Vienna e Budapest. Da un lato la città erede finale della storia millenaria del Sacro Romano Impero, fondata dai romani e baluardo invicto dell'occidente, dall'altro Budapest città soggetta a ripetute invasioni, il cui popolo di origini barbariche regola su un'orgogliosa diversità il proprio rapporto con l'Europa. 

Due Paesi, uniti per secoli sotto la corona imperiale, che nel 1867 imboccano contemporaneamente la strada verso la creazione di due stati basati sulle rispettive identità nazionali. L'invenzione dell'identità nazionale sappiamo essere stata l'ossessione di tutte le nascenti nazioni dalla metà del XIX secolo.


Il Parlamento austriaco (cr. C.Stadler Bwag Wikimedia commons) 

I nuovi Stati avevano bisogno di edifici pomposi, tra questi uno per ospitare una funzione nuova e finora relegata a saloni costruiti per altri scopi, il Parlamento. Ecco che Austria e Ungheria si pongono il problema del parlamento come simbolo del nuovo stato. A Vienna nel 1874 scelgono uno stile neoclassico, realizzando un perfetto colonnato corinzio.


Il Parlamento ungherese sul Danubio (cr. Godot13 Wikimedia commons)

A Budapest nel 1885 si inventano un imponente palazzo neogotico affacciato sul fiume, sottolineando così la distanza dal mondo classico delle origini del popolo ungherese. La costruzione dei parlamenti in Europa e nel mondo ha seguito questi due filoni, il neoclassico per chi voleva dare a intendere che le origini del proprio Stato facessero riferimento alla matrice della democrazia e della cultura occidentale e il neogotico per chi volesse profilare una identità originale da quella romana o classica.

In aula

Facciamo però un passo indietro. Prima dello stile occorre chiarire che la forma dell'aula parlamentare dipende dalla rappresentanza scelta. Le aule parlamentari sono di tre tipi, quella rettangolare anglosassone, con gli scranni disposti su due lati, uno opposto all'altro, con maggioranza e opposizione che si fronteggiano. Questo tipo di aula si trova nel Regno Unito e nelle ex colonie, a parte gli Stati Uniti, che proprio in rottura con l'Inghilterra scelgono il modello francese, quello con l'emiciclo in cui si sceglie se sedere a sinistra o a destra della presidenza, il più diffuso nel mondo.


L'aula della Camera dei Comuni (cr. Uk Government Wikimedia commons)

Poi esistono i parlamenti delle pseudo democrazie a partito unico o quasi, organizzati come un cinema, una grande platea e una folta presidenza da applaudire. Il parlamento più antico tutt'ora in funzione é quello inglese ma il primo ad essere costruito con questa funzione é quello degli Stati Uniti.


Mosca, l'aula del XXVII congresso del Pcus (Wikimedia commons)

Di nuovo due nazioni legate tra loro che compiono una scelta opposta l'una all'altra. Gli americani costituiscono una repubblica e lo fanno proprio liberandosi dagli inglesi, si pongono quindi per primi la domanda: quale architettura rappresenta meglio lo stato nascente? Cui di seguito ne scaturirà una seconda meno esplicita: a parte l'ideale repubblicano qual é il riferimento storico per grandezza e potere nella civiltà occidentale? La risposta senza incertezze è la scelta dell'architettura classica con un preciso riferimento a Roma e alla sua grandezza, a partire dal ribattezzare Campidoglio la collina su cui costruire il parlamento.

Gli edifici

Il parlamento è il fulcro generativo di Washington, affidato ad una cupola maestosa. Dal 1793 al 1904 le dimensioni del colonnato e della cupola del Campidoglio crescono negli anni per inseguire la crescente importanza degli Stati Uniti e la cupola arriva quasi a competere con quella di San Pietro, ispirandosi però più a Saint Paul o al Pantheon parigino. Molti dei parlamenti o palazzi dei governatori degli Stati che compongono gli Stati Uniti si sono poi conformati a questo vigoroso modello. 


Washington, il Campidoglio (cr. Martin Falbisoner Wikimedia commons) 

Nel Regno Unito nella prima metà dell'800 si era anche diffusa la moda dello stile neoclassico, lo testimonia bene l'opera del più bravo e colto architetto inglese dell'epoca, John Soane, la cui mano genera il progetto per la Banca d'Inghilterra, istituzione meno nobile ma certamente altrettanto fondamentale per l'impero.

Quando però si tratterà di scegliere come ricostruire il palazzo di Westminster dopo l'incendio del 1834 viene fatta una scelta originale e molto significativa. Il neogotico sarebbe stato lo stile con cui rappresentare meglio le origini del potere inglese. Con venatura romantica erano alcuni decenni che a partire dalla Germania si diffondeva un sentimento di ricerca verso un rapporto nuovo tra uomo e natura, senza più conflitto o prevaricazione, ma con una nordica compenetrazione di spirito.


Da sinistra gli architetti Soane, Barry e Pugin (Wikimedia commons)

Tra l'altro agli occhi degli inglesi del XIX secolo i nemici storici, spagnoli, imperiali e francesi, erano tutti "corrotti" dalla degenerazione assolutista e con loro il rinascimento, il barocco e il neoclassicismo. Le sproporzioni e gli azzardi del gotico risultavano invece capaci di relazionare meglio l'uomo con la natura e attraverso questa con Dio. Infine la scelta di una casa regnante tedesca favoriva una convergenza d'interessi verso il revival gotico, diventato così lo stile architettonico nazionale inglese.


Il Parlamento britannico (cr. OrAcLe Wikimedia commons)

L'anziano Charles Barry viene incaricato per la nuova casa del parlamento e gli viene affiancato un giovane e focoso interprete del neogotico, Augustus Welby Northmore Pugin. Il risultato è l'edificio simbolo di Londra, capace di soppiantare la bellissima cattedrale barocca di Wren nel cuore degli inglesi. La cosa curiosa è che Pugin, essendo un fervente cattolico convertito e non potendo progettare una chiesa, ha voluto comunque marcare il nuovo edificio con un poderoso campanile, il cui nome è stato poi confuso con quello della sua campana più grande, il Big Ben. Per cui con il solito pragmatismo gli inglesi si sono ritrovati a conciliare Stato e Chiesa in un parlamento col campanile.

Gli altri

La lotta tra neoclassico e neogotico potrebbe continuare con altri esempi, ma ci sono tre citazioni importanti esterne a questa diatriba. Il primo è la solita Germania con il suo tribolato rapporto con la democrazia, che poco prima della riunificazione aveva costruito un nuovo parlamento a Bonn, ad opera dell'architetto decostruttivista Gunter Behnish, sulla base del concetto di democrazia come scatola di vetro. L'unico parlamento al mondo in cui dall'aula si vedono fuori gli alberi e viceversa. Peccato che non sia stato usato, perché con la riunificazione il prurito di grandezza ha riportato il Parlamento a Berlino, nel funereo Reichstag.


Il Parlamento di Bonn, oggi adibito ad altre funzioni (cr. Axel Kirch Wikimedia commons)

In Brasile la costruzione del nuovo parlamento e della nuova capitale Brasilia, voluta dal presidente Juscelino Kubitschek, ha coinciso paradossalmente col fiorire dell'economia e lo sfiorire della democrazia. Eppure il comunista Oskar Niemeyer aveva dato il meglio di sé creando i palazzi rappresentativi dei tre poteri costituzionali, tra cui il parlamento assume una forma scultorea, quasi surreale.


Il Congresso nazionale di Brasilia (cr. M.R.D. Ortiz Wikimedia commons)

Un edificio composto da forme pure, composto da un piano orizzontale su cui sono appoggiate due enormi semisfere bianche, una cupola che ospita il Senato e una coppa rivolta verso l'alto che ospita la Camera, a fianco due monoliti affiancati svettano per 100 metri, il tutto rappresentando l'ideale di "ordine e progresso" che all'epoca sembravano alla portata del Brasile, ma perduti pochi anni dopo con il golpe militare.

L’Italia

Infine l'Italia, come sempre oppressa dalla sua storia e soprattutto da quella della capitale, sceglie una via di mezzo. Prende un palazzo barocco attribuito a Bernini, che era servito da tribunale dello Stato Pontificio, anche questo con una campana in cima, che però a differenza del Big Ben suonava a sentenza.


L'aula della Camera a Montecitorio (cr. Palazzo del Quirinale Wikimedia commons) 

Ci si innesta un magnifico, e modernissimo per l'epoca, palazzo liberty, progettato dal palermitano Ernesto Basile. Il liberty e i suoi fratelli europei sono lo stile borghese per eccellenza, simbolo della rinascita urbana a cavallo del XIX e XX secolo, peccato che non sia durato molto, soppiantato dal razionalismo, così come breve é stata la democrazia liberale italiana, cancellata a sua volta dalla dittatura e dalla sua tetragona interpretazione del razionalismo.

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